2023

Convegno e inaugurazione – tutte le Comunità d’Italia aderenti al progetto per la candidatura del “saper fare il merletto” a patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO, hanno partecipato materialmente alla realizzazione dell’opera Pagine di Vetro inviando un proprio lavoro.

Ciò ci ispirato ad organizzare un incontro, proprio a Sansepolcro, fra le comunità, le loro amministrazioni e il Servizio II – Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura, che ha preso la forma di Convegno Nazionale.

 

Intr3cci DiVetro: che cos’è?

Il progetto INTR3CCI DiVetro si inserisce nel ciclo di iniziative ideate e realizzate dall’Associazione Il Merletto nella Città di Piero della Francesca, che rientrano nel “brand” INTR3CCI e cioè che includono quei concetti di fusione e intreccio non solo di fili, ma anche di forme d’arte diverse, di diverse comunità e quindi di diverse tradizioni. Tutto questo si declina nella collaborazione con realtà del territorio, nel coinvolgimento di comunità italiane ed estere di merletto, nella produzione di opere d’arte contemporanee, nonché nella ricerca continua di nuovi orizzonti e sfide che partono dal merletto e dal suo antico saper fare.

In particolare l’esplorazione di nuovi territori, che si traduce nella collaborazione con artisti ed esperti di vari settori, produce creazione di pezzi e performance uniche; così è stato ad esempio per lo spettacolo teatrale Per quel fil di lino messo in scena nel Giugno 2022 in collaborazione con la Compagnia Teatro Popolare di Sansepolcro e con la regia di Donatella Zanchi. Così sarà quest’anno con l’opera Pagine di Vetro creata dall’estro e dalle mani dell’artista e artigiana del vetro Antonella Farsetti, con la quale siamo alla seconda collaborazione.
L’idea di creare un’opera contemporanea col merletto nasce proprio da Antonella, con l’intento di cristallizzare il merletto all’interno del vetro per immortalare per sempre questi intrecci e per documentare un qualcosa di prezioso che deve essere tramandato ai posteri attraverso un racconto elegante e armonioso.
E sono proprio le graniglie e i giochi di luce dei riflessi che ci raccontano il merletto in una veste diversa e che allo stesso tempo ne esaltano e ne proteggono la bellezza.
Questa sua proposta ci ha presentato l’occasione per fare qualcosa di più: volevamo cristallizzare, documentare, proteggere e raccontare non solo la nostra trina a spilli, ma tutti i pizzi tradizionali italiani, creando un’opera che fosse un percorso, l’allegoria di un viaggio lungo tutta l’Italia.

Con la precisa volontà di unire in un’unica testimonianza tutti i diversi saper fare è nato l’evento INTR3CCI DiVetro, che sarà l’occasione per incontrare nuovamente amici e amiche del merletto e consolidare i legami stretti negli anni.
Preme sottolineare che per porre in essere tali azioni e per continuare a perseguire questi intenti sono stati, sono e saranno fondamentali il supporto e la collaborazione delle Istituzioni; primo fra tutti il Ministero della Cultura che ci affianca nel percorso di candidatura a Patrimonio immateriale e poi il Comune di Sansepolcro che accoglie e sostiene le nostre iniziative.
Soprattutto però la prosecuzione, la promozione e la salvaguardia del merletto, si devono a coloro che amano e praticano questa arte: le merlettaie! Grazie dunque alle nostre socie e grazie a tutte le comunità aderenti al progetto di candidatura che con entusiasmo e competenza hanno preso parte alla realizzazione dell’opera Pagine di Vetro e che ancora una volta da nord a sud hanno unito l’Italia con un filo.

Perché “Pagine di Vetro”?

Tutto è iniziato dopo la commissione per la realizzazione delle grandi vetrate di una chiesa, quella del mio paese natio. Da quel momento, e con l’acquisto dei forni, è iniziata la fascinazione per la sperimentazione artistica a tutto tondo e, fin da subito, ho sentito il bisogno di raccontare in qualche modo questo mio percorso. L’ho fatto attraverso Pagine di vetro. Da anni, infatti, lavoro a questo tema fissando su vetro, in vario modo, memorie, esperienze e sperimentazioni.
Le Pagine di vetro sono piccole sculture in vetro che compongono libri immaginari, i miei “libri liquidi”, dove la materia sostituisce la parola assumendo un significato più indefinito, più ampio e soggetto a molteplici letture. Le pagine che negli anni ho creato, svincolate dalla forma tipica della pagina scritta, sono pagine di un diario che accompagnano il mio percorso di vita, un viaggio attraverso la materia.
Ho collaborato già lo scorso anno con l’Associazione “Il merletto nella Città di Piero della Francesca” e questa vicinanza ha destato una fascinazione e una curiosità particolari nei confronti di questa arte, concettualmente vicina a quella della lavorazione del vetro: il vuoto, la trasparenza, il gesto, come nel vetro, creare nuove texture dettate dall’estro e dalla maestria.
Come potevo non scrivere un’ulteriore pagina di vetro del mio diario?
L’idea che ha dato vita a questo progetto è scaturita dal desiderio non solo di salvare un’eredità culturale, ma di trasmetterla attraverso nuovi linguaggi figurativi.
Il confronto con le merlettaie di Sansepolcro ha portato poi ad un ampliamento dell’idea iniziale rendendo così più stimolante e significativa quest’avventura; mi hanno proposto di coinvolgere anche altre comunità depositarie di questa arte, rappresentando tutta l’Italia e la sua tradizione di pizzo.
L’opera finale, dunque, è un’installazione formata da 25 Pagine di vetro, una per ogni comunità, che raccontano storie del saper fare, storie di vita, di mani, di passione e di arte.
I merletti che le comunità hanno donato sono “cristallizzati” attraverso l’uso della vetrofusione, kilnforming e resina. Ognuno è inserito in una formella e la visione d’insieme ha permesso di studiare singolarmente gli interventi sul vetro, dalla granulometria del cristallo che dona riflessi immaginifici, alla posizione nello spazio riservato ad ogni merletto. Il progetto parte dal concetto di archiviazione, dando vita, attraverso il processo di cristallizzazione, ad opere che incorporano frammenti della memoria in forme artistiche astratte, dalla forte connotazione materica. Il tutto in un’opera corale dove più voci
raccontano una storia, per non dimenticarla.
Voglio ringraziare sentitamente tutte le comunità aderenti al progetto, per la
collaborazione e per aver accettato di entrare a far parte delle pagine del mio diario.

Antonella Farsetti