Giuria – Edizione 2022

Leila Riguccini

Docente di laccatura e doratura presso l’Istituto d’arte di Anghiari , maestra merlettaia della scuola Marcelli, presidente dell’associazione “Il merletto nella città di Piero della Francesca” di Sansepolcro

Anna Capozzi Del Sere

Diplomata in tessitura e stampa, maestra merlettaia della scuola Marcelli,
referente nel progetto di candidatura del merletto a Patrimonio immateriale UNESCO per la comunità di Sansepolcro, vicepresidente dell’associazione “Il merletto nella città di Piero della Francesca”

Marialuisa Rizzini
MariaLuisa Rizzini 

Storica dell’arte, è autrice di numerosi articoli e studi sulla storia dei merletti e dei ricami.
Dal 1994 è consulente storica del comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, per la realizzazione di mostre in occasione della Biennale Internazionale del Merletto. Dal 2006 è docente presso Istituto Marangoni, Milano, per corsi di storia della moda e dell’arte.
Ha collaborato con musei nazionali e internazionali per lo studio delle collezioni tessili, e per la curatela di mostre, di cataloghi e di convegni. Tra le ultime, è stata co-curatrice dell’esposizione Merletti e design. Intrecci creativi dal Novecento a oggi, (Palazzo Morando/Costume Moda Immagine, Milano 2019).

Claudio Cherubini

Storico, alterna l’attività professionale con studi e ricerche dedicati in prevalenza allo sviluppo economico e sociale di Sansepolcro e della Valtiberina toscana in età contemporanea. E’ socio dell’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere e della Società Storica Aretina. Ha pubblicato due monografie: Terra d’imprenditori. Aspetti di storia economica della Valtiberina toscana pre-industriale (2003) e Una storia in disparte. Il lavoro delle donne e la prima industrializzazione a Sansepolcro e in Valtiberina toscana (2016). Ha pubblicato oltre cinquanta saggi in riviste di storia che analizzano la Valtiberina toscana sotto molteplici aspetti. In particolare sul merletto a fuselli ha scritto: Ginna Marcelli (1882-1977) e l’industria del merletto in Valtiberina, in Ritratti di donne aretine, a cura di Luca Berti, atti del ciclo di conferenze, Arezzo, 4 ottobre 2011 – 4 dicembre 2012, Arezzo, Società Storica Aretina (“Studi di Storia Aretina”, 11), 2015.

Pasquale Filippelli

Nasce a Bocchigliero (CS), un borgo alle pendici della Sila Grande. A 7 anni, osservando la zia tessere e la mamma filare, scopre il fascino irresistibile del mondo
tessile, tanto da farne una professione per tutta la vita.
Consegue il diploma di Perito Industriale Tessile a Napoli e insegna per più di 40 anni disegno, laboratorio e tecnologia tessile nella Formazione Professionale Regionale e in diversi Corsi di specializzazione presso Istituti Tecnici Statali ad indirizzo tessile/moda.
Riscopre l’antica lavorazione della ginestra per usi tessili, che porta ancora avanti con passione e studio.
Progetta e realizza macchine tessili e numerosi tessuti originali, come quello esclusivo in ginestra e seta, per la prestigiosa casa di moda FENDI, utilizzato per la
creazione di una particolarissima baguette nell’ambito del progetto hand in Hand 2020, ideato da Silvia Venturini Fendi.
Partecipa come esperto tessile a vari programmi televisivi (Geo & Geo, Unomattina, Mezzogiorno in Famiglia, TV 2000, Sky TV).
Per molti anni scrive su riviste specializzate come Rakam e Ricamo Italiano; è coautore del libro La bachisericoltura in Calabria, edito dalla Cooperativa Don MIlani
di Acri (CS).
Da più di quarant’anni vive a Mirto-Crosia (CS) dove gestisce un Ufficio Tecnico Tessile (www.pasqualefilippelli.it) per analisi, perizie, consulenze e progettazioni tessili.
Ha fondato e presiede un Centro Studi e Ricerche Tessili, con lo scopo di ricercare, preservare e divulgare l’artigianato d’arte tessile attraverso forme di comunicazione attiva: incontri nelle scuole, workshop, convegni, corsi specifici per studenti e operatori del settore tessile/moda.

Michela Cucicea

Classe 1980 scopro il tombolo nel 2004 grazie ad una mostra a Genova. Ciò che parte inizialmente come un passatempo piacevole, diventa dopo cinque anni la decisione di dedicare tutta me stessa alla storiografia del merletto ligure in generale e in particolare alla ricerca archivistica del merletto genovese e le sue implicazioni nella moda genovese del Cinque e Seicento, con relative pubblicazioni di saggi in alcuni cataloghi di mostre a Genova.